Una modesta proposta: li si lascino in Piazza Marsala. Giovani o vecchi che siano, si lascino quei violenti nostalgici di Casa Pound in Piazza Marsala, custoditi dalle forze dell’ordine. Faranno il loro comizio, diranno le loro porcherie e dopo se ne andranno a divertirsi, chi a bere una birra, chi a farsi una canna, chi a puttane.
Non è una proposta originale, persino Beppe Grillo, dal quale mi sento politicamente distante qualche anno luce, nel 2001 aveva suggerito una cosa del genere: si lascino gli 8 grandi a Palazzo Ducale in una città vuota.
Purtroppo questa cosa non accadrà. Tra qualche ora i centri sociali saranno ben lieti di fare una cosa che piace molto anche ai fascisti: picchiarsi. Picchiare ed essere picchiati.
Picchiare perché è bello darle.
Essere picchiati perché è bello raccontarsi che gli altri sono violenti e che “noi” ci siamo difesi.
Il risultato finale consisterà in un po’ di danni alle cose e alle persone – speriamo non troppi, perché a Genova abbiamo dato abbastanza – e in una scia di polemiche e rivendicazioni.
I fascisti si proclameranno poveri agnellini aggrediti e sui social gran parte della destra genovese si scatenerà contro le “zecche comuniste” postando immagini in buona parte di repertorio.
I centri sociali saranno felicissimi perché non c’è nulla di meglio che dimostrare che i fascisti picchiano e la polizia li difende. Purtroppo l’intelligenza politica della sinistra antagonista è ferma a questo punto.
Io disprezzo con tutte le mie forze Casa Pound e so che in questo momento storico non è semplicemente un gruppetto di sfigati. Non sono i nazisti dell’Illinois, ma sono una frangia che pesca nello stesso fango da cui pesca Salvini. Guardatevi le bacheche di quelli che inneggiano a Salvini in un post e in quello dopo pubblicano fasci e duci.
Di più: Casa Pound è il braccio armato (si spera solo di spranghe) della Lega.
Per questo voglio che restino soli, lontani da tutti a contemplare la propria miseria umana.
Come vorrei non dover dire stasera: “ci siete cascati di nuovo, cari centri sociali, ma le vittime siamo noi che siamo molto più intelligenti di voi”.