Io scrivo che sono centinaia nella speranza che non siano migliaia, ma temo di sbagliarmi.
Non è che mi arrabbi tanto perché a Milano, Roma, Torino e Bologna i manifestanti si sono assembrati calandosi la mascherina.
Non è neppure che mi arrabbi tanto perché i gilet gialli si mescolano con i fascisti di Casa Pound, mi sembra ovvio.
E neppure me la prendo eccessivamente perché si inneggia in maniera confusa alla libertà e ci si lamenta perché le cose non vanno troppo bene.
La cosa che mi sconcerta è che questa gente vada dietro al generale in pensione dei Carabinieri Antonio Pappalardo. Già, chi mi conosce di persona (e forse anche chi solamente mi legge), sa quanto io sia diffidente nei confronti delle autorità militari e quanto la mia diffidenza aumenti all’aumentare del numero di stelle sulle mostrine. Lo so che non si deve generalizzare, che ci sono carabinieri, poliziotti e militari, forestali rispettabilissimi e che rispetto e di cui sono amico, ma il mio istinto è quello lì. Ma non è neppure questo il punto.
Il punto è proprio Antonio Pappalardo, il fondatore del Movimento Liberazione Italia, quello che è andato al Quirinale a dichiarare che in nome del popolo portava un mandato di arresto per Sergio Mattarella, quello che viene invitato e perculato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo come un fenomeno da baraccone, quale egli è, al pari di Mario Borghezio, Antonio Razzi, Mauro da Mantova, il Demone Scimmia.
Ho detto che la cosa mi sconcerta. Potrei fare il cinico e dire che non mi stupisco, che me l’aspettavo, che se in migliaia, anzi milioni, inneggiano a Salvini il capitano, tutto è possibile, però no, non me l’aspettavo. Io vedevo da tempo che Pappalardo era deriso regolarmente per le sue patetiche manifestazioni alle quali non riusciva a radunare più di 10 persone e adesso vedo centinaia di persone che gli vanno dietro.
Basta così, non riesco a dire nulla di intelligente, e mi dichiaro sconfitto anche dall’intelligenza artificiale, quella che come pubblicità da associare alla notizia ha scelto un’agenzia milanese di pompe funebri.

La questione tocca me e la mia gastrite.
Esiste un prefetto? Esiste un problema di ordine pubblico?
Chi si occupa di risolvere i problemi, nemmeno improvvisi peraltro, di ordine pubblico?
Alle manifestazioni indette su questioni sociali, o anche a semplici ricorrenze come il primo maggio, imponenti schieramenti di celerini si frappongono tra le componenti istituzionali e il più ampio spezzone non amichevolmente raccordato. Ad uno schiocco di dita costoro caricano, sprangano e disperdono con vigore e immagino intima soddisfazione chiunque gli si pari davanti.
Mi stavo domandando, e magari lo domanderò anche via e-mail al prefetto, e per conoscenza ai principali quotidiani, quale altra urgenza abbia impedito un intervento della medesima portata a fronte di una adunata di gente con braccia tese nel saluto romano e senza i più elementari dispositivi di sicurezza.
Me lo dica il prefetto, se non dispone di risorse umane sufficienti al contenimento di queste situazioni, che io posso volontarizzarmi e dispongo di adeguata strumentazione e motivazione. E lo farei con grandissimo piacere.
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E giusto per chiarire meglio di chi sono le responsabilità in queste situazioni:
http://www.prefettura.it/roma/contenuti/Ordine_e_sicurezza_pubblica-11774.htm
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…e quelli che seguono Salvini che biascica sul rosario? sono milioni… forse l’Italia si merita un governo Salvini con. Pappalardo agli esteri, Borghi all’Economia, Meloni alle Pari Opportunità, Lezzi all’Agricoltura…
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E, come recitava una copertina d’annata del Vernacoliere, Pacciani ministro della famiglia.
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Questi sì che sono davvero personaggi orrendi!
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