
Mi ripeto, lo so, ma la memoria e il patrimonio di Umberto Eco non meritavano tutto questo e io non mi rassegno a un simile oltraggio.
Evidentemente, la direttrice editoriale della Nave di Teseo, Elisabetta Sgarbi, ha deciso di ispirarsi alla bruttura del fratello Vittorio. Non so se sia più remunerativo – io non ne sono sicuro -, ma sicuramente è più facile pubblicare questa roba piuttosto che pubblicare, non dico dei buoni libri, ma magari proprio niente.

Quindi è finalmente stato riconosciuto anche a noi di sinistra il diritto di avere un’onesta morbosità sessuale?
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Leggo con sconcerto di queste due pubblicazioni. Mi fa piacere che qualcuno come te Alessandro, seppur con garbo ed educazione, esprime un certo dissenso. In un periodo in cui tutto si relativizza.. purtroppo si arriva a cio’ (so di attirarmi le ire di molti, scrivendo che relativizzare non e’ necessariamente un bene).
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Orrore…
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