Non sono passati molti anni da quando sono venuto a conoscenza dell’esistenza di Diego Fusaro, il filosofo antiglobalizzazione, sovranista, antiGreenpass e bello. Tra le quattro caratteristiche del nostro, l’ultima è sicuramente la più invidiabile.
Nel 2015 lessi una stroncatura ottima fin dal titolo, in cui, appunto, m’imbattei per la prima volta in uno studioso di filosofia che, a 32 anni, aveva non solo pubblicato già 15 libri, ma era riuscito a pubblicarli anche per grossi editori come il Mulino, Bompiani e Feltrinelli. Dopo aver letto l’articolo, oltre ad andare subito a controllare che cosa avesse pubblicato, cercai qualche testimonianza della sua presenza mediatica e m’imbattei in un video di una qualche trasmissione – non ricordo assolutamente quale – in cui lui su una specie di pulpito (forse la memoria mi inganna e quello che io percepii come un pulpito metaforico per il tono oracolare con il tempo è diventato un pulpito reale) proclamava più o meno “Io sto con Putin perché”.
“Questo è un cretino” pensai e penso tuttora.
Pensai e penso questo non semplicemente perché io non mi sentissi dalla parte di Putin, ma per il tono che Fusaro usava e perché, in effetti, sentirsi dalla parte di Putin mi sembra folle, a prescindere, come direbbe Totò.
Non so se nel corso degli anni la presenza mediatica di Fusaro sia aumentata, o se sia io che abbia cominciato a farci caso, fatto sta che dopo la lettura dell’articolo di Ventura ogni tanto mi è capitato di incappare in Fusaro. Ieri ho letto che due giorni fa l’ineffabile dal linguaggio forbito ha pubblicato questa roba su Twitter:

Giustamente molti si sono divertiti a spiegare che i dati presentati da Fusaro casomai possono dimostrare l’esatto contrario di ciò che lui vorrebbe insinuare (cioè che i vaccini sono inutili e che viviamo in una dittatura sanitaria), ma io credo che definire quello di Fusaro come un semplice svarione sia troppo poco. No, Fusaro fa ben di peggio, lui sommerge i suoi seguaci di notizie, dati e meme la cui attendibilità è del tutto irrilevante rispetto al fatto che provengano da lui e che siano tanti. Il lettore/ascoltatore/spettatore/devoto di Fusaro è attualmente talmente compreso nel suo ruolo di vittima della dittatura sanitaria e partigiano della libertà da aver solamente bisogno del cibo elargito dal filosofo purché sia tanto. Fusaro soddisfa la pancia insaziabile di bulimici dell’autoproclamatasi controinformazione e sforna il suo cibo spazzatura.
Il 26 dicembre, giorno del foglietto sui tamponi, se non ho sbagliato i conti, ha pubblicato 50 tweet, ovviamente quasi tutti rilanciati anche da Facebook. Persino Aristotele finirebbe per dire qualche sciocchezza se non smettesse mai di scrivere e pubblicare, ma il fatto è che a Fusaro non interessa per niente la qualità di ciò che scrive o cita, lui vuole davvero portare i cervelli all’ammasso, un ammasso che non è quello di coloro che pensano tutti allo stesso modo, ma quello di chi, per eccesso di dati, forma nella sua mente un miscuglio di roba dalla quale non sa più ricavare nulla di sensato. È chiaro che Fusaro, pur non essendo il genio che forse crede di essere, sa bene di pubblicare spazzatura allo stato puro quando segnala cose del genere:

Tuttavia, l’importante è pubblicare 50 cose al giorno e fare dei tuoi follower, se non degli acquirenti dei tuoi libri, per lo meno degli alimentatori del proprio ego smisurato.
Fusaro non esiste: è un complotto orchestrato da Putin.
Il curriculum accademico di Fusaro potrebbe in effetti essere quello di un ex-KGB, infatti colui che impersona l’intrepido e prestante filosofo è in realtà un 75enne in precedenza in forza ai sovietici,
così combinato da successive mutazioni indotte in laboratorio.
E in questo caso comincio a sentirmi un po’ complottista anche io.
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In pratica sarebbe un ex-collega di Putin, forse addirittura un suo superiore. È un’ipotesi interessante, se la si inserisce sui canali giusti potrebbe avere un certo successo. Magari alla sera si ritrova con i più o meno coetanei Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin.
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Sai che mi stai tentando?
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Ciao Alessandro, come stai? Spero tu abbia trascorso un buon Natale. Posso dirti in tutta onesta’ che attendevo questo post. Non ho nulla da aggiungere. Condivido persino la punteggiatura, che anzi te la nvidio 😉 Non ero a conoscenza delle sue pubblicazioni a 32 anni, in numero di 15, anche presso case editrici di tiratura nazionale. Avendo visto il personaggio in alcune interviste televisive, e avendo notato anche io quello che scrivi… ho ora questa sensazione di spaesamento e di conferma ad alcune mie paturnie.
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Grazie, troppo buono, e ricevo molto volentieri i complimenti per la punteggiatura.
Passando a te, dove è finita la tua seconda puntata sui presidenti? Avevo finito di leggerla e stavo per commentarla (giusto una sciocchezza rubricabile a toto-presidenziali), quando l’articolo è stato dato per scomparso.
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Ciao Alessandro, come dicono in Spagna: “invidio nel senso buono” la tua scrittura e la tua punteggiatura (un’arte), condivido molte tue osservazioni e mi trovi allineato alla galleria che hai creato, nella sua popolazione. Il 2° articolo sui PDR l’avevo rimosso perchè mi sono detto: ho dedicato 3 articoli di seguito alla politica. Troppi. Il tuo appunto mi ha portato a rileggerli. In effetti dei tre, solo il terzo parla di politica. Il primo parla della mia generazione, il secondo è una carrellata personale di ricordi. Se vuoi aggiungere un tuo commento, ora puoi farlo, ed ovviamente troverai in me un lettore attento. Buona fine di anno a te e alla tua famiglia augurandoti riposo e giornate belle.
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Buon fine anno anche a te.
Ho commentato il tuo post.
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Grazie Alessandro. Ho visto. Volevo anche farti un complimento per il bellissimo articolo di Minima et Moralia che hai linkato. Ad un certo punto mi sono piegato in due dalle risate. La frase sul contesto storico, sembrava quasi una citazione a Tognazzi.
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A proposito di Tognazzi, due giorni fa, dopo tantissimi anni, ho rivisto “Il vizietto”, con un Tognazzi mostruosamente bravo, a mio parere più di Serrault, che è bravissimo e divertentissimo, ma ha un compito in un certo senso più facile, visto che il suo è un personaggio esagerato. Tognazzi invece riesce a creare il suo personaggio con accortezze strepitose, crea una camminata che ha dell’incredibile.
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Non ho visto questo film. È una mancanza che dovrò colmare. La grandezza di Tognazzi era in questi piccoli dettagli che alla fine facevano la differenza. Ricordo un film emblematico: il petomane. Solo lui avrebbe potuto interpretarlo. Ovviamente in maniera magistrale.
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Il primo screenshot del tuo post fa capire in modo molto chiaro quanto piaccia ai novax usare i dati in maniera fuorviante.
Nel caso in oggetto, il 21 Dicembre 2020 (senza alcun italiano vaccinato) i contagi erano 10.872, il 21 Dicembre 2021 (con l’85% degli italiani vaccinati) i contagi erano 30.798. A quel punto un novax furbetto potrebbe prendere i 2 dati e dire: “Visto? I vaccini non servono a niente!”.
In realtà non è così, perché la lettura di questi dati cambia drasticamente se consideriamo anche il numero dei tamponi. Il 21 Dicembre 2020 c’erano 87.889 tamponi e 10.872 positivi, il 21 Dicembre 2021 851.865 tamponi e 30.798 positivi: molti novax non sanno neanche cosa siano, ma se sapessero fare le proporzioni alla luce di questi dati capirebbero che il maggior numero di contagi non dipende dall’inaffidabilità dei vaccini, ma dal maggior numero di tamponi. Se anche a Dicembre 2020 avessero fatto 800.000 tamponi, il calcolo delle proporzioni rivela che probabilmente avrebbero trovato 100.000 positivi, altro che 10.000.
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Di primo acchito verrebbe da dire che molti no vax non capiscono nulla di statistica, neanche quei fondamenti che può capire una persona normalmente istruita che fa tutt’altro lavoro. In realtà visto che gli antivaccinisti sono tanti, anche il loro rapporto con la statistica è variegato:
1) c’è chi era scarso a scuola e non capisce nulla di numeri. Sono quelli che prendono i numeri di Fusaro nella maniera più ingenua.
2) ci sono quelli che capiscono e mentono e manipolano deliberatamente per varie convenienze personali o aziendali (penso al quotidiano “la Verità” che si è ritagliato una nicchia di fedeli lettori con una spregiudicatezza a mio avviso criminale)
3) c’è chi capisce, ma non accetta nessun numero diverso da 0. Credo che molti rientrino in questa categoria. Per queste persone se il vaccino non è efficace al 100% è sbagliato. Basterebbe un contagiato su un miliardo di iniezioni e loro direbbero che il vaccino è una patacca con cui si arricchiscono le grandi aziende farmacologiche (il che è vero, ma anche chi produce tamponi e antivirali non se la passa male). Per queste persone il concetto di rischi/benefici è completamente sbilanciato e non sono disposte ad accettare il minimo rischio. Se nessun vaccinato morisse di Covid, direbbero che però ci sono quelli che si contagiano; se nessuno fosse contagiato, direbbero che però ci sono gli effetti collaterali del virus; se gli effetti collaterali si limitassero a un giorno di febbre e ossa rotte non lo accetterebbero perché non vorrebbe stare male per un giorno visto che loro stanno bene; se il vaccino impedisse decessi da Covid, contagi da coronavirus e non avesse effetti collaterali, direbbero che non conosciamo gli effetti del vaccino tra 10 anni; se tra 10 anni tutto andasse perfettamente, direbbero che i dati sono falsi.
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La parte finale della tua risposta descrive in maniera molto dettagliata e fedele il “pensiero” dei novax.
Riguardo ai giornali, l’unico che leggo è il Fatto quotidiano, quindi non ho ben capito cosa fa La Verità: potresti spiegarmelo più nello specifico, per favore?
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Da quel che vedo dagli articoli e dalle prime pagine rilanciate da alcune conoscenze no vax, hanno deciso di adottare una linea totalmente no-vax. Non sono al livello dei siti bufalari, ma evidentemente hanno capito che dovevano pescare in un settore di opinione politica particolare. I berlusconiani restano fedeli al Giornale, che non può essere troppo vaccinoscettico, visto che Berlusconi si è preso il COVID e ha faticato non poco a guarire; la Verità ha deciso di avvicinarsi a un mondo talvolta complottista, sicuramente molto impaurito (ma magari un po’ aggressivo). Questa la mia interpretazione.
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Evidentemente rischiavano la chiusura, e hanno deciso di ammiccare a quel mondo nella speranza di “acchiappare” abbastanza lettori per sopravvivere. Certo che per farlo sulla pelle degli italiani e a scapito della salute pubblica ci vuole un bel po’ di cinismo e di pelo sullo stomaco. Grazie per la risposta! 🙂
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Ciao Alessandro, stamattina mi sono riletto questo tuo post. Mi sono inoltre ritornati in mente altri personaggi di questa tua galleria. E noto che sono tutti estremamente collegati tra loro. A questa considerazione, ammetto, è venuto fuori un mio corto circuito complottaro. E se in un modo o nell’altro fossero collegati tra loro? Spero sia una mia paturnia complottara? Un caro saluto.
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Tempo fa – non saprei dire se 2, 4, 5 anni fa – lessi un articolo in cui si spiegava come una serie di poche decine di personaggi perennemente invitati alla tv fossero riconducibili ad alcuni procuratori o manager che dir si voglia. Erano in pratica un’autentica compagnia di giro. Se io fossi un giornalista potrei mettermi a “follow the money”, come credo che si dica nel gergo del giornalismo d’inchiesta, e cercare qualche legame.
Più banalmente posso anche osservare che certe cose incredibili che prima si leggevano sulle pagine più improbabili di Altervista, adesso trovano ospitalità su alcuni giornali e siti di noti giornalisti che si non creati una loro nicchia di mercato in espansione: penso a “La Verità”, a Nicola Porro, a Paragone. In effetti nessun complotto, ma cinismo alla luce del sole. O magari alcuni sono semplicemente degli imbecilli. Poi chissà, magari salterà fuori che pure Fusaro viene pagato da Putin.
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In effetti gli elementi della tua risposta sintetizzano un assioma: i cinici, per raggiungere i loro obiettivi, si servono strumentalmente degli imbecilli (di ogni ordine e grado).
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