Al leggendario SAESE insistono a proclamare scioperi. Oggi, come il 12 novembre e come qualche altra volta il sindacato chiede
che venga presa in esame la nostra innovativa proposta politico-economica, che ha come obiettivo il miglioramento della situazione della scuola italiana (All. Proposta). Inoltre, con la presente chiediamo disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
il leggendario SAESE
Non discuto la loro proposta, che a me sembra alquanto aziendalista, e non infierisco neppure sulla dieta dei gruppi sanguigni; piuttosto mi domando quale sia il principio che spinge il SAESE a insistere.
Il principio per cui gutta cavat lapidem?
I motivazionali “se lo vuoi, puoi”, “nulla è impossibile”, “believe it”, “nothing is impossible”?
Il complottistico “non ci fanno parlare”?
La goliardia?
Il narcisismo di chi lo dirige?
Interessi economici, o forse la speranza di ottenere vantaggi economici?
Il desiderio di intercettare qualche iscritto deluso?
La speranza nella profezia autoavverante?
L’idea sinistra per la quale una menzogna ripetuta mille volta finisce per essere creduta una verità?
A me viene da pensare che laddove c’è insipienza non si approda all’esperienza. Persino Bart Simpson alla fine impara qualcosa, questi qua no.
“Laddove c’è insipienza non si approda all’esperienza”: esatto! Dalle mie parti si dice “anche le valigie viaggiano”. Infatti io ho una 48-ore Samsonite che ha fatto con me più di un milione di miglia in aereo ma non capisce un cucco di aeroporti e non ha imparato nemmeno una parola di inglese…
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Ed è persino una Samsonite, roba di qualità!
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