Con qualche giorno di ritardo apprendo che l’autoritratto di Rubens esposto alla mostra a Palazzo Ducale a Genova fino al 5 febbraio, a mostra conclusa sarà rapidamente impacchettato per essere esposto al teatro Ariston di Sanremo nei giorni del Festival.
Il presidente della Regione, Giovanni Toti, parla dell’iniziativa con le parole che ci si possono aspettare da lui:
Rubens è certamente una star pop della pittura come il Festival di Sanremo, per quanto riguarda l’arte canora, è l’evento più pop che ci sia in Italia. È un modo per promuovere in modo trasversale le nostre istituzioni culturali come la principale di questa città che è il Ducale, e un modo di far ammirare un dipinto simbolo di una mostra bellissima alle tante persone che arriveranno all’Ariston per vedere altro ma magari, suggestionato da questa visione, deciderà di visitare Genova e le sue bellezze
Giovanni Toti (citato da qui)
Anche la curatrice Anna Orlando pare entusiasta, anche se mi piace credere che le sue parole siano dettate dall’inevitabilità di opporsi allo sbarazzino Presidente della Regione:
L’idea era festeggiare con Regione Liguria, che è uno dei partner e ha partecipato a livello di comunicazione. È il primo step [“passo”, si dice “passo”, porca miseria! (nota di Alessandro Montani)] di un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico regionale mirato a sottolineare con qualche personalità forte, con qualche capolavoro, a un coinvolgimento trasversale che vada al di là della nicchia degli appassionati d’arte. Sanremo è di tutti, come Rubens è tutti. L’autoritratto è un’immagine iconica di questo grandissimo artista che, tornato dal suo viaggio in Italia, diventa la star della nuova pittura europea. È un’immagine replicata infinite volte, viene incisa ed è un must collezionistico perché si collega questo volto di una persona elegante che fa un figurone e viene conosciuto in tutta Europa“.
Anna Orlando (citata sempre da qui)
Un quadro del Seicento, tanto più se opera di uno dei più importanti pittori di ogni tempo – e Rubens è uno dei massimi pittori di ogni epoca – dovrebbe essere spostato e mandato in giro solamente per ragioni serie. La mostra di Genova mi sembra che abbia avuto un suo valore scientifico, ha proposto dei ritrovamenti e delle attribuzioni e ha raggruppato a Genova tante tele di Rubens quante non ce n’erano mai state da quando Rubens aveva lavorato a Genova. Inoltre ha proposto un itinerario rubensiano all’interno della città in una intelligente ottica di museo diffuso che ha invitato i visitatori ad osservare i lavori e i luoghi legati al poeta, a cominciare ovviamente dalla bellissima “Circoncisione” sopra l’altare della chiesa del Gesù a pochi metri dalla mostra.
Ma Sanremo che cosa c’entra? Quale valore culturale e, oso dire, educativo per gli spettatori che magari si scatteranno un selfie davanti alla tela sperando poi di scattare il selfie più importante, cioè quello con Amadeus (non Mozart)?

A questo punto mi sembrerebbe un doveroso raccordo invitare anche Sgarbi, che mentre divulgherà alle masse la portata dell’opera insulterà contemporaneamente in diretta nazionale qualche omologo personaggio.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahimè, non ci avevo pensato, ma è assai verosimile che accada.
"Mi piace"Piace a 1 persona