Quando si insegna è importante alimentare la motivazione degli alunni e se lo si riesce a fare in modo divertente forse si ottiene anche qualche risultato. Per questa ragione propongo un’attività che parte dall’italiano per toccare poi l’educazione civica.
Penso che possa essere motivante fare le pulci a un post che una senatrice ha pubblicato su Facebook e che ha avuto una certa circolazione negli ultimi giorni. Per carità di patria non faccio il nome né della senatrice, né del suo partito, tanto chi fosse curioso non avrebbe difficoltà a trovarli.
Il post è quello riprodotto qui sotto.

Ho copiaincollato il testo, perciò gli a capo rispettano quelli usati dalla senatrice, tuttavia, se cercaste il post su Facebook, gli a capo potrebbero essere leggermente diversi a seconda delle dimensioni del monitor e del dispositivo usati.
Esercizio 1. Riscrivi il testo in italiano corretto. È l’esercizio che richiede all’insegnante meno tempo per essere preparato, ma più tempo per essere corretto.
Esercizio 2. È un esercizio guidato, più semplice della riscrittura del post che prevede anche un lavoro sulla punteggiatura, ma forse più adatto a far rilevare gli errori anche agli alunni senza l’istinto del correttore di bozze. Si può preparare una tabella di questo genere.

Esercizio 3. Qui si entra nel campo dell’educazione civica: l’alunno dovrà spiegare di che cosa Montecitorio è metonimia e dovrà spiegare che cosa è il Transatlantico di cui si parla. Inoltre dovrà sciogliere la sigla PdR.
Discussione. A seconda dello spirito del professore e della classe, potrebbero seguire discussioni molto differenti, riconducibili comunque a due filoni: quello indignato e pessimista che fa rilevare la scarsa dimestichezza con l’italiano di molti parlamentari, nonché la mancanza di senso del ridicolo, tanto più che il cappotto è stato poi ritrovato dietro un divano; al contrario, il filone ottimista è quello scelto dall’insegnante che conduce la classe a riflettere su come in Senato si possa arrivare per mille strade diverse, senza doversi vergognare delle proprie carenze.
Ottimo esercizio per gli studenti. Di errori ce ne sono parecchi, e l’argomento trattato è il servizio pubblico per cui li paghiamo profumatamente. La politica è complicata!😖
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In una botta di retorica mi verrebbe da dire che quello è già l’italiano corretto per gli studenti i cui genitori (può essere) abbiano votato senatori come quella citata, con l’attenuante che l’uso della scrittura negli attuali contesti mediatici fruisce di lasciapassare linguistici che ciascuno arbitrariamente si dà (tradotto vuol dire che se ne impipano della correttezza purché appaia il tweet).
Comunque, quando ti asportano il cappotto puoi effettivamente perdere il controllo. Anche linguistico.
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