Vittorio Emanuele: un necrologio

C’ho tre quarti d’ora e volevo andare a puttane

Vittorio Emanuele Savoia, 2004

Ho a lungo desiderato scrivere qualcosa che avesse come epigrafe la memorabile frase del nipote di Vittorio Emanuele III, ma – si sa – sono pigro e lento a scrivere; così, rimanda oggi, rimanda domani, si finisce per scrivere un epitaffio di dubbio gusto.

Però scriverlo oggi cade bene, visto che stanotte si è concluso il festival di Sanremo e tutti sappiamo che anni fa il figlio Emanuele Filiberto partecipò alla rassegna. Certo, il figlio non c’entra niente, ma c’entra lo stesso, perché se basi la ricchezza, la fama, il potere, le relazioni e le protezioni giudiziarie sul tuo cognome, la famiglia c’entra sempre. E allora che le colpe del nonno e del bisnonno ricadano sul defunto che comunque si diede da fare per accumularne tante anche con le proprie forze. Un buon esempio di fertile campo del privilegio dal quale sboccia il fiore del merito.

10 pensieri riguardo “Vittorio Emanuele: un necrologio

  1. Quando si discute dell’anacronismo e dell’inutilità della monarchia nelle società attuali c’è sempre qualcuno che ne ribadisce il valore comunque aggregante della figura, atta ad unire una nazione.
    Da questo punto di vista certamente gli ultimi Savoia hanno creato un sentimento ampiamente condiviso negli italiani delle ultime generazioni. Vuoi che te lo espliciti a parole o a gesti?

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      1. Lo dico tra il serio e il faceto, ma io non sono sicurissimo che sia questa l’epoca più adatta per sbandierare la superiorità della repubblica sulla monarchia. Dovremmo in tal caso spiegare come sia possibile che uno dei regimi repubblicani di maggiore blasone e tradizione come gli USA sia ridotto con partiti incartapecoriti e rattrappiti che sono la pallida ombra di se stessi e non sanno scegliersi i rappresentanti supremi o, quando ci riescono, ne scelgono di folli come Trump, non così diversi da V. Emanuele. E nel quarto di secolo precedente, quando erano ancora efficienti, gli USA eleggevano come presidenti solo gli esponenti di dinastie familiari, scimiottando la monarchia.
        La repubblica italiana, a sua volta, negli ultimi decenni inclina ad ammettere ai propri vertici personaggi più pittoreschi e fanfaroni che credibilmente visionari o rigorosi o credibili.

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        1. Certo, la politica britannica è una burla dal 2015.
          Io volevo dire che la forma monarchica oppure repubblicana non dice nulla circa la qualità politica di unm paese.

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