Rispetto a uno o due anni fa, è più raro che mi imbatta nei post di Lorenzo Tosa, forse perché i miei conoscenti su Facebook ne rilanciano meno gli interventi, forse perché non li degnano di un mi piace e neppure si prendono la briga di commentarlo, fosse solo per contraddirlo.
Per spiegare chi sia Lorenzo Tosa, mi limito ad alcuni dati essenziali: è un giornalista quasi quarantenne che, dopo aver collaborato a diverse testate, nel 2015 diventò addetto stampa per il Movimento 5 Stelle, per poi lasciare l’incarico alcuni anni dopo, in disaccordo con l’alleanza di governo con la Lega. Da allora il suo luogo di scrittura di elezione è diventato Facebook, con più post quotidiani di argomento vario: una specie di Andrea Scanzi, potrei dire senza troppa ironia. È stato pure candidato alle elezioni per il Parlamento europeo. Lo stile di Tosa ha una sua tipicità talmente tipica – mi si passi la figura etimologica -, che ha ispirato pagine Facebook quali “Generatore automatico di post di Lorenzo Tosa” e “Lorenzo Tosa si commuove da solo con un sistema periodico di periodi semplici”.
Oggi ho letto un suo post pubblicato due giorni fa:
Ok, vediamo di ricapitolare.
Lorenzo Tosa il virtuoso
Sanna Marin, 37 anni, la più giovane premier della storia della Finlandia, è stata filmata durante una festa tra amici in una casa privata – sottolineerei privata – mentre compie un gesto inaudito, scandaloso, imbarazzante.
Cosa faceva?
Ballava. Sì, oh mio dio. Stava ballando e cantando. Si divertiva, in un momento di relax, come milioni di trentenni in tutto il mondo.
Apriti cielo. È tutto un “vergogna”, “chiarisca”, “dimissioni”, addirittura c’è chi avanza il sospetto (senza uno straccio di prova) che girasse anche della polvere bianca.
Il caso è diventato talmente enorme da costringere Sanna Marin a giustificarsi pubblicamente, a negare di aver assunto droga (dicendosi pronta a sottoporsi anche a un test) e a ricordare l’ovvio: che lei del suo tempo libero fa – nel rispetto della legge e della dignità delle istituzioni – quello che vuole.
La verità è che l’unica ragione per cui è stata messa alla gogna è che Sanna Marin è giovane e libera, oltreché scandalosamente intelligente e preparata. E soprattutto – colpa non emendabile – una donna.
Perché se, al suo posto, ci fosse stato un uomo, magari uno attempato, di quelli da “cene eleganti”, Bunga-Bunga, Mojito e cubiste che ballano l’inno nazionale (questo sì, indegno di un rappresentante delle istituzioni), non solo nessuno ne chiederebbe le dimissioni (figuriamoci) ma farebbe pure la figura del “figo”, di quello che si sa divertire, “uno di noi”.
Se proprio qualcuno vuole dare un parere su Sanna Marin, lo faccia sulle idee, sulle politiche, sui temi. Non su un video di 30 secondi rubato in un momento di divertimento.
Quanto a noi, prima di avventurarsi in giudizi su Sanna Marin, guarderei in casa nostra, ai nostri scandali (quelli veri), agli impresentabili reali, alle nostre (candidate) premier “Dio, patria e famiglia” che, invece di cantare, urlano rabbiose e minacciano di cancellare i diritti altrui.
E un pochino – anzi un po’ tanto – mi vergognerei.
Fino al sesto capoverso – questioni stilistiche a parte – sono d’accordo con Tosa. Pur non avendo seguito molto né la vicenda in questione, né altre vicende politiche nelle ultime settimane, mi son fatto l’idea che Sanna Marin abbia partecipato a una festa facendo quello che durante le feste fanno tanti finlandesi, cioè bevendo e facendo casino.
Poi Tosa fa ciò che lo contraddistingue: stimola il vittimismo e aizza i pensieri virtuosi. Agli occhi dei nemici Sanna Marin sarebbe colpevole di essere donna. Se si tira in ballo una questione di genere non possiamo sottrarci dal prendere posizione dalla parte del secondo sesso, che per i virtuosi alla Tosa è un sesso debole bisognoso di eroici difensori.
Tutto questo non basta, perché Tosa vuole arrivare ai veri nemici, che, come spesso capita, sono Berlusconi e Salvini in particolare e i maschi in generale, ai quali nessuno si sognerebbe di rimproverare incontinenze e feste paraorgiastiche. Partendo dal generale e restando a casi degli ultimi 30 anni, mi limiterei a ricordare che due padroni del mondo sono stati a lungo discussi proprio per comportamenti privati che si riteneva, secondo me nel primo caso molto giustamente, che avessero riflessi istituzionali. Boris Eltsin era universalmente noto per il suo etilismo e Bill Clinton per quel che capitava sotto la sua scrivania e non mi sembra che la cosa non suscitasse riprovazione a livello mondiale.
Quanto a Berlusconi e al bunga-bunga, per anni sono stati argomento di discussioni, accuse, indagini, processi e tante altre cose (compreso tanto divertimento) delle quali Tosa forse crede di essere tra i pochi ad aver sentito parlare.
Che dire poi dei balli in spiaggia di Salvini? Tosa vuol forse farci bere che nessuno abbia chiesto le dimissioni del ministro? Tosa ha un’amnesia e non ricorda che è caduto un governo proprio dopo le buffonate di Salvini?
Alla fine Tosa ricorre a un altro luogo comune, la chiamata in correità, per cui siamo tutti colpevoli e dobbiamo vergognarci. Di che cosa, anzi di chi? Di Giorgia Meloni, ovviamente. A dir la verità io non mi sento né colpevole di oltraggio a Sanna Marin, che non mi pare che abbia fatto nulla di indecente, né mi vergogno di Giorgia Meloni, perché, di ciò che dice e fa, casomai sarà lei a doversi vergognare, mentre io dovrò invece votare qualcuno o qualcuna che reputo migliore di lei.

Su un punto ti devo correggere: il governo gialloverde non è caduto per gli stravizi di Salvini al Papeete. Anzi, è stato Salvini stesso a farlo cadere, nella convinzione che non se ne sarebbe formato un altro e quindi ci sarebbero state delle elezioni anticipate, nelle quali la Lega (allora primissima nei sondaggi) avrebbe fatto la parte del leone. I suoi calcoli si rivelarono sbagliati, perché invece un nuovo governo si formò: infatti il PD e il Movimento 5 Stelle, acerrimi nemici fino al giorno prima, pur di evitare le elezioni si allearono, e nacque così il governo giallorosso.
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È vero, ma sicuramente le sue performance anche danzerecce contribuirono molto a dargli una certificazione di inaffidabilità agli occhi di tutti i possibili alleati che fecero il possibile per evitare le elezioni (in quel momento, poi si sa che le alleanze muoio e risorgono a seconda delle circostanze).
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Non avevo pensato a quest’effetto collaterale delle danze sfrenate al Papeete, sei stato molto acuto a coglierlo. Grazie per la risposta, e buona settimana! 🙂
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Non ero a conoscenza del personaggio. Se puo’ interessare, sulla scia del tuo post ho trovato queto link: https://www.liberopensiero.eu/12/07/2021/attualita/lorenzo-tosa/ . Ciao Alessandro e buona giornata.
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Analisi azzeccata del personaggio. Credo che sia genovese o comunque ligure, quindi a Genova gode forse di una popolarità particolare.
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