Il giuoco dei nani

Sarò io che ho frequentazioni strane, ma ho più di un'amica e alcuni amici, nonché un figlio, con cui è capitato di sfidarsi con il gioco dei nani. Niente body shaming, per carità, piuttosto un divertissement linguistico per inventare tanti amici di Brontolo, Pisolo, Eolo, Cucciolo, Mammolo e Gongolo. Poi c'è Dotto. Come ogni gioco, … Continua a leggere Il giuoco dei nani

Maturità 2026: commenti preventivi.

Neppure quest'anno mi sottrarrò al luogo comune del commento ai temi della maturità, ma, sperando di fare cosa utile per chi avrà poco tempo per improvvisare riflessioni pensose, preparo già alcuni suggerimenti sia per chi dovrà ideare le tracce da proporre agli studenti, sia per chi dovrà scriverne su siti e giornali, così che tra … Continua a leggere Maturità 2026: commenti preventivi.

Luoghi comuni (13). Il tema della maturità.

Prova affrontata da milioni di italiani di ieri, di oggi, di domani, l'esame di maturità ha tutte le caratteristiche del luogo comune. Il primo luogo comune è naturalmente quello di chiamarlo esame di maturità e non "esame di stato". Questione di abitudini difficili da sradicare, ma soprattutto di comodità, perché esistono tanti esami di stato, … Continua a leggere Luoghi comuni (13). Il tema della maturità.

Luoghi comuni (12). Tamaro, Verga e la scuola.

Una decina di giorni fa ho letto un articolo, che, a dispetto del titolo (Dalla parte di Verga o della Tamaro? Una riflessione e una proposta), parlava principalmente di Verga e accennava a Susanna Tamaro solo per 3 righe scarse. Io credo abbiano ragione tanti colleghi ad essere insorti contro l’affermazione della Tamaro al Salone … Continua a leggere Luoghi comuni (12). Tamaro, Verga e la scuola.

Foucault, la peste e gli orsi

Cinque giorni fa ho letto un passo da Sorvegliare e punire di Foucault e mentre leggevo provavo una sensazione che definirei di falsità: "No, questa cosa che sto leggendo non è vera".Il rigore, se non morale almeno scientifico, avrebbe voluto che io fossi andato in biblioteca a controllare l'esattezza della citazione, ma il blog in … Continua a leggere Foucault, la peste e gli orsi

Gente che scrive male: ancora lui.

Il pudore verso chi è mancato e la permalosità del soggetto in vita mi costringono ad essere reticente sul defunto e sul suo cantore. Fatto sta che è mancato un noto scrittore di genere (la specificazione non vuole essere riduttiva) nonché fondatore e direttore di un sito culturale in attività da parecchi anni, perciò diversi … Continua a leggere Gente che scrive male: ancora lui.

Ionesco spiega come ragiona il complottista

Compirò una piccola forzatura e mi servirò di un testo scritto con altre intenzioni per spiegare come ragiona il complottista. La pièce teatrale di Ionesco da cui trarrò spunto non è Il Rinoceronte, che sicuramente si presterebbe al mio compito, ma è una scena della sua prima e più famosa opera, La cantatrice calva. Io … Continua a leggere Ionesco spiega come ragiona il complottista

Recensione. Luca Serianni, Il verso giusto. 100 poesie italiane, Laterza, 2020

Quando si prende in mano per la prima volta un libro si guarda subito l'indice e, a maggior ragione, lo si fa se il libro è un'antologia. Se si tratta di un'antologia della poesia italiana è poi inevitabile fare il gioco del chi c'è e chi non c'è, con quanti e quali testi. In particolare, … Continua a leggere Recensione. Luca Serianni, Il verso giusto. 100 poesie italiane, Laterza, 2020

Recensione. Don DeLillo, Punto omega, Einaudi, 2010

Mi ritrovo a scrivere di un altro libro acquistato all'epoca dell'uscita e poi rimasto in libreria per una decina di anni, nonostante l'autore sia tra gli scrittori viventi da me più amati. La scrittura di DeLillo è però talmente densa e richiede un impegno che a volte fa desistere un lettore indolente come me. Così … Continua a leggere Recensione. Don DeLillo, Punto omega, Einaudi, 2010

La poesia del giovedì. Didattica digitale integrata alla prova dei fatti.

La formula didattica digitale integrata non è proprio afrodisiaca e l'acronimo ministeriale DDI, come tutti gli acronimi di origine ministeriale, è ancora meno accattivante. Per di più, il dubbio che la DDI sia una trovata per rendere meno indigesta la sigla DAD, cioè didattica a distanza, rende gli insegnanti ulteriormente diffidenti.Alla prova dei fatti, la … Continua a leggere La poesia del giovedì. Didattica digitale integrata alla prova dei fatti.